Il giudice e la misericordia. Riflessioni sull'amministrazione della giustizia nel diritto canonico classico
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Bianchi Riva, RaffaellaFecha
2017-12Disciplina/s
Ciencias ReligiosasDerecho
Materia/s
GiustiziaOpinione pubblica
Misericordia
Scandalo
Justice
Public opinion
Mercy
Scandal
Resumen
Le riflessioni dei canonisti medievali sul tema della misericordia consentono di svolgere alcune considerazioni sulla questione, di stringente attualità, del rapporto tra giustizia e opinione pubblica. Attraverso la nozione di scandalo, che tematizzava le dinamiche del consenso sociale alle istituzioni pubbliche, il dibattito si incentrò sull’approvazione popolare all’amministrazione della giustizia, con riguardo, in particolare, agli effetti derivanti dal ricorso alla misericordia. L’esigenza di prevenire forme di opposizione o di protesta suggerì ai canonisti che il giudice potesse, talora, attenuare il rigore del diritto, sino a perdonare un colpevole, per assecondare la volontà popolare. Ad analoghe soluzioni giunsero i giuristi civilisti, che, attingendo ai principi canonistici, ammisero, viceversa, la possibilità di condannare un innocente per evitare il dilagare di scandali nella società. The remarks of the medieval canonists on the subject of mercy provide much to reflect upon when considering the relationship between justice and public opinion – an issue which continues to be of topical interest today. The debate was oriented around the concept of scandal, exploring the dynamics of public approval when it came to the activities of public institutions. Specifically, it focused on how social reactions could affect sentencing, with particular regard to the effects resulting from a show of mercy. The need to prevent demonstrations of dissent or protest led canonists to believe that the judge could mitigate the rigor of the law at times – even going so far as to forgive an offender – in order to meet public demands. Civil-law jurists developed similar solutions which worked the other way around: drawing on canonical principles, they admitted the possibility of condemning an innocent person in order to prevent scandals from erupting within society.